Architetture per i litorali | Sardegna, Italy

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Title: Architetture per i litorali

Year: 2010

Client: Sardegna region

Location: Porto Pino - Sardegna, Italy

Typology: Equipment for the beaches

Status: International competition

Design team: Madeoffice, Na3

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A) DESCRIZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI
La spiaggia di Porto Pino (Sant’Anna Arresi – Teulada) è caratterizzata da un paesaggio dunale profondamente peculiare anche all'interno del panorama nazionale. Il valore dell'habitat delle dune costiere risiede non solo nella particolarità della vegetazione presente ma anche nella funzionalità strategica rispetto al territorio interno, quale elemento protettivo dei corpi d'acqua dolce superficiali e sotterranei. La dinamica della spiaggia si esplica prevalentemente in direzione perpendicolare alla linea di riva ad opera del moto ondoso. In questo caso si riscontra inoltre una componente importante dei venti che soffiano in direzione Est - Nord Est. Alcune aree della duna presentano una certa sofferenza della vegetazione. In alcuni punti si riscontrano aperture nella vegetazione sorte probabilmente ad opera dell'uomo, qui il vento crea un passaggio che, inserendosi al loro interno con velocità elevata e carichi di sedimento della spiaggia, causa una capacità erosiva spesso di forte impatto aprendo corridoi e blow-out completamente deserti. Esistono tracciati viari che costituiscono la trama storica del paesaggio insediativo. L'area umida retrostante presenta inoltre una grande varietà di anatidi e ardeidi.
B) ILLUSTRAZIONE DEGLI OBIETTIVI E
DELLA RISPONDENZA ALLE FINALITA’ DEL BANDO
Il progetto ha avuto come principio guida nella sua elaborazione quello della salvaguardia degli aspetti di naturalità del litorale, unitamente agli aspetti di conservazione del paesaggio e degli habitat . La scelta di seguire criteri di sostenibilità, sia nella progettazione tecnica che nella gestione delle strutture, sono stati il presupposto per l'attuazione di una vera azione di tutela ambientale. Ugualmente la scelta di utilizzare forme e materiali compatibili con la naturalità dei luoghi ha mirato oltre che a rispettare l'ambiente a conferire al litorale di Porto Pino un carattere ed una riconoscibilità. La necessità di conciliare ambiente e sviluppo diventa elemento imprescindibile per l'ideazione del nostro intervento, riteniamo infatti che lo sviluppo di un comparto come quello turistico non può prescindere dal riconoscimento di come la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale siano elemento chiave per l'attrattività di un luogo. Un ambiente che abbia caratteristiche di degrado sia come habitat che come qualità delle strutture riduce fortemente la capacità attrattiva turistica. Gli obiettivi di progetto sono identificabili nei seguenti punti: 1. Conservazione e tutela degli ecosistemi 2. Didattica educativa e formativa 3. Sperimentizione di nuove tecniche di insediamenti produttivi “ad impatto 0”, turismo estensivo, mediante l’utilizzazione equilibrata delle risorse territoriali disponibili. 4. Promozione di attività compatibili con un ambiente da cui scaturiscono le principali opportunità culturali, sociali ed economiche locali. 5. Sostegno della funzione ricreativa tramite un servizio sociale qualificato e qualificante per stabilire un contatto proficuo tra la cultura urbano-rurale e cultura marina. 6. Protezione e valorizzazione dei beni antropologici e dei beni antropologici autoctoni. E’ stata privilegiata la realtà ambientale mediante indagini sul campo e incontri con la popolazione in modo da trasformarli in complementi opportuni nel progetto. Sempre per questo motivo la stessa ricerca si è orientata in senso diagnostico e “progettuale”, facendosi carico di interpretare al meglio le istanze culturali, sociali ed economiche, talvolta contrastanti, che sono state avanzate dai cittadini. Di conseguenza nella costruzione dell'idea progettuale si è posta particolare cura ad alcuni elementi ambientali ritenuti prioritari:
• La conservazione della dinamica della spiaggia.
• La conservazione della biodiversità
• La fruizione naturalistica del territorio
• L'educazione ambientale
• Totale integrazione dell'intervento
- La conservazione della dinamica della spiaggia:
La necessità di contenere la capacità erosiva dei venti, specie nei punti in cui tendono a formarsi corridoi e blow-out, ha comportato un'attenzione nel posizionare le infrastrutture in direzione ortogonale alla direzione del vento in modo da evitare il suo ingresso verso l’interno. La scelta di posizionare l'intervento a ridosso dell'area dunale interna senza intaccare la fascia di spiaggia diviene garanzia di preservare e regolamentare la pressione antropica sull'arenile senza andare ad alterare gli equilibri con i corpi d'acqua dolce retrostanti.
- La conservazione della biodiversità:
La conservazione della biodiversità ha richiesto un'attenzione a tutte le fasce dunali, ponendo particolare riguardo nei confronti della duna embrionale, sempre distrutta ad opera dei mezzi meccanici per la pulizia della spiaggia, e della duna mobile, la prima a risentire degli accessi alla spiaggia non regolamentati. A tal proposito si indica la necessità di un regolamento delle strutture balneari ideate, che vieti la pulizia meccanizzata a favore di quella manuale e che impedisca l'accesso alla duna se non lungo le passerelle pedonali progettate. La salvaguardia della duna mobile sarebbe inoltre garantita dalla realizzazione di una recinzione al piede della duna che ne impedisca l'attraversamento. Per le zone in cui si è individuata una certa sofferenza da parte della vegetazione si ipotizza la realizzazione di un sistema di contenimento del sedimento già sperimentato in altri contesti analoghi che, coadiuvato da una piantumazione di specie autoctone dell' ammophileto garantirebbe una ripresa velocissima dell'ecosistema anche nei blow-out riscontrati. Per facilitare la nidificazione della grande varietà di anatidi e ardeidi presenti nell'area umida retrostante, si ipotizza la realizzazione di isole galleggianti, costruite con materiali naturali, che aumentino la varietà di habitat ed offrano rifugio anche a specie più schive che presentano difficoltà nella nidificazione lungo gli argini.
- La fruizione naturalistica del territorio:
La fruizione naturalistica del territorio rimane elemento fondamentale che permette di accostarsi alle valenze ambientali del luogo, prendendo consapevolezza dell'importanza di azioni di conservazione e tutela dell'esistente. Per questo sono stati ideate una serie di “greenways” cioè di percorsi attorno allo specchio d'acqua dolce corredati di cartellonistica informativa realizzabile con totem base/indicatori visivi ripetibili e di punti di birdwatching con una serie di capanni d'avvistamento e aree di sosta schermate per permettere l'osservazione e ridurre il disturbo alla fauna. La creazione della greenway costiera attrezzata migliora l'accessibilità e la fruibilità di tutto il sistema litoraneo. In un momento di riscoperta del turismo sostenibile rappresenta un sito collegabile agli itinerari naturalistici della regione richiamando utenti con una buona sensibilità ambientale.
- L'educazione ambientale
La creazione di un sistema di turismo eco-compatibile legato alle attività balneari, ma collegato direttamente alla risorsa del paesaggio costiero, permette di attivare una fruizione del territorio meno stagionalizzata e non concentrata nei soli mesi estivi valorizzando le specificità ambientali nel corso dell'anno. L'educazione ambientale costituisce l'elemento cardine su cui incentrare la tutela dei luoghi coinvolgendo enti, istituzioni, scuole, associazioni. La possibilità ad esempio di utilizzare le strutture di progetto anche nei mesi primaverili durante la nidificazione sarebbe un incentivo per l'organizzazione di attività laboratoriali, creazione di aree per la didattica ambientale e di “training school” che andrebbero così ad incrementare le attività locali diversificando l'offerta turistica.
- Totale integrazione dell'intervento
L'area dell'intervento dedicata ai servizi di attività balneare si sviluppa su una superficie di 500 mq, articolandosi in un sistema semplice, poco invasivo, rispettoso dell'ambiente ma al contempo funzionale e confortevole, dotato di un segno progettuale contemporaneo. L'idea progettuale nasce dal luogo: territorio “fatto” di mare e di terra. Un percorso-passerella che nel suo disegno richiama una forma naturale legata sia all'elemento dell'acqua (riconducibile al corallo), sia ad un elemento di terra (ramoscello di mirto). Lungo il percorso-passerella vengono a crearsi aree attrezzate che contengono i principali servizi richiesti. Punto di forza del progetto è il sistema modulare smontabile senza intervento di demolizione che ci dà la possibilità di montaggio assemblando in maniera semplice i componenti ed evitando dunque un trasporto pesante (facile trasportabilità degli elementi), quindi anche una conseguente facile rimozione delle attrezzature. Le possibilità di componibilità degli elementi sono molteplici: il percorso e le attrezzature possono essere rimodulati, sposando di volta in volta l'orografia del terreno, avendo la potenzialità di essere collocati in maniera flessibile e ripetuta sia in lunghezza che in direzione.
C) SCELTE TECNICHE E PROGETTUALI
A seguito dei presupposti sopra indicati il progetto indica precise scelte individuando una tipologia semplice delle attrezzature di supporto alla balneazione tramite “manufatti rimovibili” realizzati con materiali ecocompatibili, rientranti in una tipologia strutturale “leggera” e con materiali biocompatibili (legno, pareti in falasco etc.) nonché tecnologie innovative e sostenibili dal punto di vista ambientale (fotovoltaico, recupero delle acque bianche etc). Abbiamo evitato di vincolare nella “forma” il nostro percorso-passerella che nella progettazione definitiva/esecutiva di volta in volta potrà essere rimodulato adottando sicuramente una soluzione aperta verso il mare, ma evitando l’impatto visivo tramite uno studio accurato delle altezze. L’individuazione preliminare di una forma ben definita avrebbe potuto rivelarsi non del tutto idonea ed esaustiva rispetto alle differenti e specifiche conformazioni che il territorio può offrire, oltre a generare omologazione e ripetitività lasciando poco spazio alla creatività. Pertanto abbiamo ritenuto che la lettura dell’intervento, sia da un punto di vista ambientale che paesaggistico, non discenda necessariamente dall’imposizione di una “tipologia architettonica” bloccata ma piuttosto da un “metodo progettuale”, da impostazioni di linee guida che indichino lo scenario all’interno del quale inserirsi. Tali scelte progettuali costituiscono quelle premesse indispensabili per la progettazione dei futuri interventi con il minimo impatto possibile. Il progetto in ordine alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio costiero individuale protegge la “fascia dunale” conservando la macchia mediterranea e connettendo la spiaggia con la costa retrostante. Fondamentale è stato lo studio del percorso-passerella basata su un sistema modulare (n. 2 moduli) di dimensioni 2 x 2 mt e pezzo speciale di congiunzione 2 x 3 mt. Questo sistema ci permette di interagire ogni volta con il territorio, avendo infinite possibilità di aggregazione, senza alcun vincolo di direzione e lunghezza. Lungo il nostro percorsopasserella si incontrano i singoli nuclei funzionali contenuti nelle diverse ramificazioni.
• Generalità dell’intervento tramite una costruzione partecipata del progetto:
L’intervento descritto a seguito è stato elaborato tenendo conto delle esigenze manifestate dagli abitanti di Sant’Anna Arresi e Teulada durante il sopralluogo e le interviste effettuate in loco. Richiesta primaria è stata quella di creare posti di lavoro tramite un progetto che coinvolgesse anche la realtà economica territoriale ed è stata dunque accolta la richiesta di avere un lido che funzionasse dodici mesi l’anno, a sostegno dell’economia, della vivibilità e della divulgazione. A seguito di tali richieste, gli elementi che costituiscono il progetto sono tipologicamente, per carattere di essenzialità, “versatili” adattandosi ad una situazione stabile o stagionale. Questi elementi in legno, infatti, contribuiscono a qualificare l’assetto dell’area durante la stagione estiva e quella invernale.
• Coinvolgimento aziende produttrici:
Consultando l’azienda produttrice locale in partnership, è risultato che il sistema da noi progettato è economicamente competitivo per la sua facile realizzazione e l’immediata trasportabilità ed installazione, caratteristiche che lo rendono commerciabile verso terzi e di facile rimodulazione.
• I parcheggi:
Il progetto prevede la localizzazione di due grandi aree a parcheggio in linea all’ipotesi generali del lungomare (vedere planimetria Tav. 1) La realizzazione (o il mantenimento) dei parcheggi negli ambiti, ove espressamente previsti come aree complementari, dovrà sommarsi a quelle eventualmente individuate per le strutture ricettive nelle zone limitrofe. I parcheggi previsti dovranno essere realizzati con pavimentazione di tipo permeabile e zone ombreggiate con pali semplicemente infissi al suolo con sovrastante telo verde. Dovranno essere poste a dimora essenze autoctone per un migliore inserimento delle aree di sosta. Le stesse avranno le dotazioni di sicurezza necessarie per legge. Le varie strutture sopra descritte potranno essere recintate con staccionate realizzate in legno.
• Gli ingressi:
Gli ingressi allle strutture del Lido potranno essere accessoriati da cancelli per la chiusura ed avere insegne secondo la normativa comunale.
• Il verde:
La scelta delle specie arbustive ed arboree, facendo riferimento a quelle presenti nella zona (autoctone) con particolare attenzione per la macchia mediterranea e le essenze con fiori (oleandri, ginestre etc.), sarà da concordare successivamente in fase esecutiva.
• Il sistema dunale:
Al fine di realizzare i percorsi e le strutture, i tracciati di accesso si riferiscono ad un sistema di assi ortogonali alla linea di spiaggia, sui quali appoggiare il disegno dei percorsi pedonali. Gli stessi, posti in prossimità della linea dunale, dovranno seguirne la morfologia e rispettarne le fasce di riequilibrio. Nelle aree ricoperte da dune e in quelle retro-dunali non è stato effettuato alcun intervento e non sono state previste modifiche che possano arrecare danno e limitarne la rinnovazione. E’ invece prevista un’area di rimboschimento allo scopo di salvaguardia e di conservazione della macchia mediterranea. Gli attraversamenti pedonali sono stati schermati opportunamente con staccionate in legno; le essenze autoctone risultano così protette dalle estirpazioni e dalle manomissioni di ogni tipo. I passaggi pedonali in duna potranno essere opportunamente consolidati con traversine in legno e/o con blocchi di tufo semplicemente appoggiati sulla sabbia. Le staccionate di protezione dovranno svilupparsi secondo il tracciato sinusoidale seguendo la morfologia del terreno e non tagliare perpendicolarmente la duna e la macchia. Gli attraversamenti della duna consentiranno il transito veicolare dei soli mezzi di soccorso. Gli accessi al mare avvengono attraverso sentieri previsti ed autorizzati. In questo tratto si possono insediare servizi minimi a pagamento da rilasciare ai privati consistenti solo nell’installazione di ombrelloni. Ogni unità operativa non potrà superare ml 50 fronte mare con un massimo di 30 ombrelloni, da disporsi su tre file, ad un interasse di mt. 5 tra ognuno. In questo modo si garantirà l’accesso alle persone diversamente abili.
D) METODI E PROCEDURE D’INTERVENTO
E’ opportuno evidenziare come la salvaguardia degli aspetti di naturalità del litorale, unitamente agli aspetti di conservazione del paesaggio e degli habitat naturali sia stato il metodo di intervento di questo progetto.
Alcune nostre considerazioni in sintesi:
• la tutela ambientale, in linea con i principi dello sviluppo sostenibile, è il presupposto per lo sviluppo. Non c’è futuro allo sviluppo senza le opportune azioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio che rappresenta l’elemento chiave per l’attrattività di un luogo;
• lo sviluppo dell’intero comparto turistico non può prescindere dal considerare lo sviluppo sostenibile quale principio ispiratore di tutte le azioni. Solo la conservazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale presente sono garanzia per una continuità nel futuro di questo luogo;
• conciliare sviluppo e ambiente. Un ambiente degradato infatti, sia che si tratti della qualità dell’acqua o dell’integrità del paesaggio, riduce la propria attrazione turistica. Al contrario, un patrimonio naturale e culturale intatto e valorizzato è una risorsa basilare per il turismo;
• Innescare uno sviluppo turistico tramite attrazioni (ambientali, culturali, identità) che possano sviluppare soprattutto lavoro, tramite professionalità esistenti sul territorio o nuove, in assenza delle quali non sarebbe possibile attirare visitatori in una certa destinazione. Il turismo, per lo meno nella sua accezione di turismo di vacanza, trae molto spesso la sua ragion d’essere dalla presenza di risorse territoriali.
Dunque ne deriva che le scelte di progetto sono state:
• realizzazione di passerelle in legno sopraelevate ideali per evitare il calpestio della duna e consentendo alla sabbia di muoversi senza alcun impedimento. Le passerelle sono previste non sopraelevate là dove si manifesta scarsa mobilità della duna. Le passerelle sono in numero sufficiente, preferibilmente erette laddove la gente è già solita passare, su sentieri esistenti (così come è emerso dalla richiesta di varie persone locali intervistate dal nostro studio);
• area tabellata con cartelli che espongano l’invito a non attraversare l’area dunale al di fuori dei percorsi. In prossimità dei principali accessi sono previsti supporti informativi in legno che espongano un pannello realizzato ad hoc e finalizzato ad illustrare sinteticamente l’ecosistema della duna, il nome delle piante più appariscenti, spiegazioni sul Birdwatching, motivando le limitazioni imposte al pubblico e chiedendo la collaborazione dei turisti e dei residenti al rispetto dell’area;
• pulizia negli ambiti dunali effettuata senza mezzi meccanici, quindi senza vagliatrice e senza camion. La pulizia della duna è un’attività assai delicata e non va effettuata alla fine dell’inverno né in primavera: in questi periodi la superficie della duna è disseminata di plantule e, quindi, non deve essere assolutamente calpestata.
• creazione di posti lavoro nell’arco di 12 mesi l’anno legati alle risorse ambientali, culturali ed identità del luogo (attività di balneazione, attività sportive – jogging e piste ciclopedonali, mercatini del week end legati alla promozione di prodotti agricoli locali (stagione autunnale – invernale – primaverile), training school, birdwatching, aule didattiche all’aperto etc.)
Inoltre:
• l’adozione di criteri di sostenibilità ambientale nella gestione degli impianti;
• migliore organizzazione dei servizi alla balneazione con l’introduzione di opportune fasce funzionali e di idonei percorsi rimovibili, in materiale biocompatibile;
• azioni di divulgazione ambientale attraverso l’inserimento di un’area destinata alla didattica ambientale, legata alla presenza dell’area SIC;
• la tutela delle specie autoctone per limitare l’introduzione di specie alloctone che alterano la specificità dei luoghi; Tutto ciò contribuirà a:
• ridurre le cause di disturbo su specie ed habitat di interesse comunitario, causati da una fruizione casuale e disordinata.
• sviluppare attività di turismo ecosostenibile.
• promuovere l’informazione, sensibilizzazione e orientamento della fruizione, al fine di incrementare un turismo sostenibile e limitare i comportamenti e attività economiche dannose.
• attivare processi di sensibilizzazione e di didattica ambientale per promuovere il sito.
• orientare la frequentazione sui sito compatibilmente con le esigenze di conservazione, mediante il miglioramento delle condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni di sostenibilità ambientale;
• regolamentare l’accesso sui sistemi dunali e convogliare il passaggio su settori limitati, passerelle ed aree idonee meno vulnerabili da un punto di vista naturalistico;
• migliorare e rafforzare l’economia locale